Lo stile rappresentativo vuol simboleggiare anche, la diretta dipendenza della nostra Chiesa, «nullius», da quella vaticana, imitandola nella raffigurazione del Santo, (si rimanda alla bella statua bronzea di Arnolfo di Cambio) come è dimostrato dall'emblema papale scolpito sul fastigio dell'altare e sul piedistallo delle due colonne che l'affiancano.
«Hoc opus fieri fecit don(n)us Vit(us) Fanelli De Venera 1502».
Questo Vito Fanelli de Venera, che fece scolpire e donò la statua, è un sacerdote putignanese, annotato al n. 49 nel registro dei Sacerdoti in seguito citato.
L'autore è con certezza Stefano da Putignano, come dimostrato da rilevanti segni stilistici e nello specifico il modo di comporre le pieghe, che si caricano di chiaroscuro e riposano con uno studiato ordine ai piedi, che siilarmente troviamo in altre opere di questo periodo o poco posteriore come la Pietà e la Madonna col Bambino della Chiesa Matrice di Polignano a Mare. Ancora, la resa del volto dai netti segni naturalistici della fronte rugosa, degli occhi vigilanti, della folta barba, nel forte piglio delle mani prensili e noccolute e nell'avanzamento delle ginocchia ben costruite.
Questo progetto nato dall'idea di Gianni Musaio è racchiuso in uno spirito di squadra ed è il frutto della collaborazione di persone, semplici cittadini, che hanno a cuore il patrimonio storico, culturale, artistico, geografico, enogastronomico del centro storico di Putignano paese in cui vivono. Una condivisione con istituzioni, turisti, studenti di quanto di bello e unico ha da offrire il contesto accessibile da una delle tre porte.
Il centro storico di un paese è il fulcro del territorio, dove sono custodite antiche storie, tradizioni e cultura di chi ci ha preceduto. Contribuisci anche tu a lasciare alle generazioni che verranno le testimonianze del passato avendone cura.