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Putignano, una Storia che non ti aspetti

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stefano da putignano quad 1517944757Stefano da Putignano fu il più grande scultore operante in epoca rinascimentale in Puglia nacque intorno al 1470, e morì nel 1539 circa.

 

La sua vasta produzione, tutta in pietra policroma, e quella della sua scuola, attiva per tutto il XVII secolo, è sparsa in ogni lembo della regione, dall'estremo nord (S. Agata di Puglia) all'estremità della penisola salentina (Gallipoli), con una puntata in Lucania (Matera).

 

La sua formazione artistica si è svolta in Abruzzo e si è raffinata, frequentando gli ambienti culturali di Napoli e Salerno, e completata operando nella sua terra d'origine.
 

Stefano da Putignano ha operato per lo più per gli Ordini mendicanti, per il piccolo Clero e per la piccola nobiltà creando sculture costruite solidamente, di grandezza naturale, caratterizzate da una forte espressività e plasticità dei volti e da una varia articolazione di panneggi nella resa delle vesti: tutte le opere sono dipinte dall'artista per accentuare il senso naturalistico delle immagini.

 

Si hanno notizie di lui dalla fine del XV secolo (il S. Sebastiano nella Chiesa Ma­trice di Putignano porta la data 149 -, l'ultimo numero è illeg­gibile) al 15.30 (Presepe nella Chiesa del Carmine di Grottaglie). I temi preferiti dall'artista sono: la Madonna col Bambino, ripetuta con poche variazioni nelle Chiese matrici di Noci, Turi, Casamassima, Polignano, Putignano, Cisternino, (1517) e ancora a Gioia del Colle (casa privata), Monopoli (facciata di S. Domeni­co), Matera (Chiesa di S. Domenico, Chiesa del Carmine), Bi­tetto (S. Maria Veterana), Brindisi (S. Benedetto), Copertino (S. Chiara) e Galatina (S. Francesco); e i Presepi, di cui fu il crea­tore piì:i autorevole. Questi si trovano a Putignano (Chiesa Ma­trice), Polignano (150.3, Chiesa Matrice), S. Agata di Puglia (S. Ni­colò), Grottaglie (Chiesa del Carmine), Cassano Murge (S. Maria degli Angeli), Bari (Pinacoteca Provinciale), Gallipoli (Chiesa di San Francesco).

 

Sono da ricordare ancora: S. Pietro in cattedra (1502, Chie­sa Matrice di Putignano), che ricorda sia nell'espressione che nell'impostazione il S. Marco di Niccolò di Pietro Lamberti (Museo di S. Maria del Fiore, Firenze) e il gruppo della Pietà (Chiesa Ma­trice di Polignano), opere solidamente costruite e rese con forte realismo; S. Michele (nell'omonima grotta a tre chilometri da Putignano); S. Antonio (Chiesa di.S. Francesco di Matera e Chie­sa ex riformati di Nardò, 1514); Trinità (Chiesa Madre di Turi) e frammento con committenti (esterno della cripta della Madonna del Soccorso a Monopoli).
 

La maniera di Stefano è chiaramente leggibile anche nell'im­ponente statua di S. Pietro Martire (S. Domenico, Matera) e nelle dodici statue dell'iconostasi del Duomo di Monopoli (oggi collo­tate sulla faèdatà dell'episcopio). Fra tutte queste opere, in parte di fattura artigianale ma sempre saldamente costruite nella fermezza dei piani scultorei, ri­saltano le Madonne di Polignano e di Cisternino per una più viva espressività e più varia articolazione di panneggi, e il presepe di Polignano, le cui nobili figure, di grandezza naturale, anche se statiche, si impongono per evidenza plastica, solennità di atteggia­menti e bellezza delle vesti.

La scultura raffigurante S. Maria di Costantinopoli conosciuta anche come “La Madonna del Cardellino” (1517) è collocata nella navata destra della Chiesa di San Nicola Pàtara a Cisternino. Si ritiene che uno dei due oranti possa essere l’autoritratto di Stefano da Putignano (vedi foto)

lavoro di gruppoQuesto progetto nato dall'idea di Gianni Musaio è racchiuso in uno spirito di squadra ed è il frutto della collaborazione di persone, semplici cittadini, che hanno a cuore il patrimonio storico, culturale, artistico, geografico, enogastronomico del centro storico di Putignano paese in cui vivono. Una condivisione con istituzioni, turisti, studenti di quanto di bello e unico ha da offrire il contesto accessibile da una delle tre porte.

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