Un mix di teatro in musica, parole in rima e sarcasmo in vernacolo antico nella piazza principale del borgo storico. Questo è quello che ogni anno il 26 dicembre, dalle prime ore del pomeriggio, raggruppa tanti spettatori che assistono ad uno spettacolo che, alla fine, è il riassunto di un'anno di politica, amministrazione, vita vissuta e accadimenti del paese.
In tutto il pomeriggio, sfidando le condizioni meteo spesso avverse, i propagginanti, cioè poeti dialettali, raccontano a suon di musica e di battute in rima come si è comportato il politico di turno nell'assolvere al proprio impegno verso i cittadini, il personaggio noto in città nell'operare nel proprio settore professionale, piuttosto che l'operatore spirituale nell'assistenza morale alla propria comunità. Nessuno, degno di menzione per atti troppo o troppo poco meritevoli, sfugge alla creatività dei parolieri.
Possiamo sicuramente confermare che il RAP, acronimo di Rhythm and Poetry - ritmo e poesia, il genere musicale nato a cavallo degli anni '70 in America come espressione di protesta dei giovani di colore, qui a Putignano si pratica dal 1394. Certamente diverso per ritmi, note e strumenti, ma prossimo per filosofia.
La recita dei "Ceppòn", cioè dei versetti satirici, viene considerato da sempre un rito purificatorio da parte della comunità che, "mettendo in Piazza" i misfatti della vita di paese dell'anno appena trascorso, vuole propiziare un futuro prossimo migliore. A partire dal 26 Dicembre si da il via ufficiale al Carnevale di Putignano, quello più lungo d'Italia e più antico d'Europa.