Simbolo di tolleranza tra il Sacro e Profano dei rituali carnascialeschi
Il passaggio del cero | L'apertura delle propaggini
Il 26 dicembre, oltre che l'apertura del carnevale, per i Putignanesi e per i cristiani del mondo, si festeggia Santo Stefano che è anche il Patrono di Putignano. I festeggiamenti religiosi rappresentati dallo snodarsi di una lunga processione per le vie cittadine che parte dalla Chiesa di Santa Maria, da dove, cioè, dal 1394 sono custodite le reliquie del santo. Tutte le confraternite che storicamente fanno parte del comprensorio diocesano comprendente Putignano sfilano lungo le strade del borgo antico e parte della zona nuova con le reliquie e la statua del santo.
Notoriamente il carnevale è un evento che racchiude in se oltre a colori, musica, sorrisi, anche eccessi, abusi e esagerazioni. Tutti elementi contrari fortemente ai dettami di rigore imposto dall'istituzione cristiana che è la chiesa. A simboleggiare, come sorta di collettore, un periodo di coesistenza e unione tra il rigore cristiano e gli eccessi del carnevale, c'è il passaggio del cero. Un gesto simbolico di tolleranza da parte della chiesa, che consente al popolo in primis, poi ai propagginanti di "mettere in piazza" sarcasmo, ironia, piccole volgarità.
Durante il corteo dei fedeli tra le vie della città avviene il passaggio del cero tra il Presidente del Comitato Feste Patronali di Putignano e il Presidente pro tempore della Fondazione Carnevale di Putignano quale simbolica richiesta di perdono per tutti i “peccati” che si andranno a commettere durante il periodo Carnascialesco.