La storia antica di un paese via di mezzo tra la Murgia e la Valle d'Itria
La storia antica di un comune alle porte della Murgia
Grazie ai numerosissimi ritrovamenti di monete, cocci, vasi e armi ritrovate nei sepolcri entro e fuori le mura del borgo è stato possibile comprendere l'età del paese che molto probabilmente risale ai primissimi insediamenti Greci. Attualmente si mantengono ancora nelle formule dialettali del posto termini risalenti al greco antico.
Nella ritualità Cristiana sono anche state mantenute alcune simbologie provenienti dalla mitologia Greca, come l'ascenzione di Gesù al cielo, che viene rievocata nella città, con rami di menta e primizie (chiaro riferimento al mito di Proserpina: si racconta che Proserpina vedendo Plutone invaghito dalla mortale Mentha, infuriata, la trasformò da fanciulla in erba, dandole un profumo fortemente sedativo) Nel periodo delle festività si era soliti accendere fuochi e lumini di notte, mentre di giorno si faceva festa con frutta, bacche e fiori.
Altro elemento denotativo è rappresentato dalle grotte che caratterizzano questo territorio, ipogei probabilmente abitati nei periodi preistorici. Risalendo a documenti storici anticamente era chiamata Castrum, ma Leandro Alberti in una dettagliata descrizione del 1581 nella sua "Descrizione di tutta l'Italia"la chiama Nobilissimo Castello. Nei primi tempi d'insediamento urbano, la circonferenza misurava 150 passi, circa 225 metri e nel 1442 contava 106 famiglie.
Nel 1700 la circonferenza salì a 500 passi, ovvero 750 metri e le famiglie divennero 1500, c'erano circa 7000 abitanti. Era considerata l'ottava città del regno di Napoli, per grandezza e popolosità. Purtroppo le antiche mura e le torri furono appatture e i fossati riempiti per la costruzione nel 1876 dell'Estramurale. Gli antichi palazzi che arricchivano la cittadina sono quasi del tutto scomparsi, solo in alcuni anfratti ancora è possibile visionare alcuni resti preziosi resistiti vittoriosamente al tempo e all'incuria dell'uomo, molti per fortuna riconosciuti come monumenti nazionali nel 1905.