La farinella, altresì detta in lingua autoctona "Pov'l" cioè polvere o "Farned", è uno sfarinato di ceci e orzo tostati con l’aggiunta di sale. E' il prodotto enogastronomico che identifica il paese di Putignano. Nella versione originaria, la farinella era costituita da solo orzo che veniva tostato e poi ridotto a polvere con l'ausilio di un mortaio.
Il sapore della Farinella si lega in maniera forte ai profumi dei piatti tipici del sud-est Barese in particolar modo con il classico ragu di carne a cottura lenta nel quale affogano involtini di fesa di bovino arrotolati e ripieni di formaggio prezzemolo e aglio, dette "brasciole". Qualunque piatto cremoso della tradizione può essere accompagnato da farinella, che in alcuni casi sostituisce la classica "scarpetta" fatta con il pane.
Anche piatti semplici a base di verdure lesse come cicorie di campo, dette "sivoni", piuttosto che, fave cotte in pignata, le cosìddette "fave pizzicate", vengono esaltati dalla mescolanza con la farinella.
Anche dolci tipici annoverano nella ricetta la farinella, infatti vengono prodotti pasticcini secchi con farina di grano, farinella, zucchero e uova, ecc. ed una chicca assolutamente da provare è l'abbinamento "Fichi essiccati al sole", conservati in vasetto con foglie di alloro e scorzetta di limone, intinti nella farinella e poi degustati, abbinati a una grappa barricata o un cognac.
La Farinella ha dato anche il nome alla maschera rappresentativa del Carnevale di Putignano.
Oggi la farinella è largamente utilizzata come ingrediente autoctono dagli chef delle cucine del borgo antico, che con sapienza e creatività la abbinano a profumi e sapori di carattere nazionale e internazionale.
Data la storia alle spalle e l'identificazione territoriale univoca, Slow Food sta portando avanti la procedura di riconoscimento della Farinella come "Presidio"