Nel 1800 circa, il palazzo che un tempo era stato
sede del baliaggio, divenne di proprietà della famiglia dei Principi Romanazzi-Carducci e assunse le caratteristiche di palazzo nobiliare.
Dopo quasi un secolo di fasto e decoro, il Principe Guglielmo, nel 1967 donò il palazzo e ogni suo arredo e preziosi, al comune di Putignano, perché lo trasformasse in un museo, oggi identificato come museo civico, più comunemente, come museo del principe.
Il prospetto principale, che sempre si affaccia su piazza Plebiscito, è frutto della ristrutturazione e rinnovamento che il palazzo ha subito nel XIX secolo; quello laterale, presenta un corpo settecentesco al di sopra del quale si apre una terrazza con giardino pensile.
Dall’ingresso principale, si entra nell’atrio del palazzo, caratterizzato da una facciata a doppio loggiato che immette attraverso una breve scalinata al primo piano nobile, costituito da una fuga di sale armoniose nelle linee architettoniche, riccamente decorate e arredate con preziosi mobili, quadri, libri, arazzi porcellane, argenterie e cristallerie. Buona parte del patrimonio artistico è di provenienza napoletana, affluito in seguito ai matrimoni susseguitisi. Gli oggetti più prestigiosi, acquisiti probabilmente tramite il matrimonio con la Principessa di Saluzzo di Corigliano, sono i dipinti costituiti da capolavori di varia provenienza e databili tra il XVI e Il XX secolo, ascrivibili a varie scuole pittoriche. Si segnala anche una ricchissima collezione di arti minori, realizzata dalle più importanti maestranze italiane e francesi fra '800 e '900, tra le quali spiccano gli orologi da tavolo.
Tra le tante collezioni, la più ricca è la raccolta d’armi.
Cuore del piano nobile è il “Salone giallo”, un tempo luogo privilegiato della mondanità, adibito alla conversazione e a “romantiche” serate da ballo.
La volta conserva ancora gli affreschi, l’arredamento è composto da quattro divani alla turca sistemati negli angoli, da un sofà e da una consolle dorata con piano in velluto di fattura napoletana; le pareti sono impreziosite dalle tappezzerie di damasco giallo oro utilizzato anche come tende su porte interne e finestre che ben si armonizzano con la specchiera in legno dorato. Nel palazzo si conserva ancora parte della collezione di scarpe del Principe e in una delle stanze da bagno, stampe e prodotti di bellezza.