Giovanni Cesare Netti, musicista. Nacque a Putignano il 4 settembre del 1649 da Francesco Antonio e Teresa Cristolla e morì a Napoli nel luglio del 1686, a 37 anni non compiuti.
Da adolescente, sentendosi portato per gli studi musicali, fu costretto ad emigrare a Napoli, come avveniva per tutti i musicisti pugliesi fino al 1800 che non avevano famiglia con grandi risorse, dove, fu accolto nel Conservatorio della Pietà dei Turchiri, uno dei quattro istituti di carità del tempo.
Qui frequentò i corsi musicali sotto la guida del maestro Giovanni Salvatore, molto celebre in quello ambiente. Il Netti divenne un apprezzato organista grazie alle sue spiccate doti musicali, tanto che nel 1676, a 27 anni, gli fu dato l'incarico di organista soprannumerario "senza soldo" e dal 1684 quello di organista effettivo nella Regia Cappella.
Nel 1680, morto il maestro Filippo Coppola, per elezione e perchè dotato « d'ogni perfezione » secondo l'elogio giudizio dei responsabili di quell'ufficio, il Netti ottenne pure la carica di maestro di Cappella del Tesoro di San Gennaro, con grande disappunto del maestro Francesco Provenzale, il più noto musicista della scuola napoletana nella seconda metà del Seicento.
Il Netti si fece apprezzare anche come compositore. Scrisse musica sacra, opere liriche, cantate e arie, contribuendo, non poco, al rinnovamento di quest'ultimo genere musicale, merito dell'intera scuola napoletana, che seppe darvi « aspetti nuovi e rinnovato vigore d'espressione».
Nel 1682 ricevette l’incarico di musicare l’antiprologo di “Acquaviva Laureata” scritto dal drammaturgo acquavivese Domenico Antonio Mele poi messo in scena nel Teatro di Palazzo De Mari in occasione delle nozze di Giambattista De Mari
Nella biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli si trovano, manoscritte, le seguenti opere: Cantate: Addio cara libertà; Nella notte più fosca; Risvegliatevi o luci mie belle. Opere teatrali: Adimiro, Napoli, 1681; Pilli, in tre atti, Napoli 1682.
Quest'ultima viene considerata dalla critica un capolavoro. In complesso sono più di cinquecento pagine manoscritte, che al più presto, riprodotte in fotocopie, verranno consegnate alla nostra biblioteca comunale per diventare materia di studio e segno tangibile di un grande patrimonio artistico-culturale.
Questo progetto nato dall'idea di Gianni Musaio è racchiuso in uno spirito di squadra ed è il frutto della collaborazione di persone, semplici cittadini, che hanno a cuore il patrimonio storico, culturale, artistico, geografico, enogastronomico del centro storico di Putignano paese in cui vivono. Una condivisione con istituzioni, turisti, studenti di quanto di bello e unico ha da offrire il contesto accessibile da una delle tre porte.
Il centro storico di un paese è il fulcro del territorio, dove sono custodite antiche storie, tradizioni e cultura di chi ci ha preceduto. Contribuisci anche tu a lasciare alle generazioni che verranno le testimonianze del passato avendone cura.