Ogni agglomerato urbano, che ha vissuto varie epoche della storia dell'uomo, nasconde verità e leggende. Una di queste, comune ai centri abitati soggetti nel corso dei secoli a varie dominazioni, invasioni, assedi e guerre, è la presenza di una parte sotterranea fatta di cunicoli, più o meno grandi e profondi, utilizzati per passare da una parte all'altra dell'abitato in caso di attacchi nemici con addirittura con la possibilità di andare fuori le mura di cinta.
Putignano, in questo senso ha una storia fatta in parte di verità ed in parte di leggenda.
Una notizia certa in merito alla presenza di cunicoli sotterranei c'è nel testamento del Notaio Antonio Fanello rogato il 10-7-1590, il quale disponeva che, con i suoi beni, si realizzasse una fogna sotterranea che dal Convento Grande andasse fuori le mura attraverso la porta principale "Barsento". In seguito estratto del testamento:
Vole de più che quando l’elettori sopradetti declamassero ch’in nullo modo nci sia loco di fare beneficio et ampliatione al detto convento, che se ne habbiano a comprare delli frutti delle sue robbe tanti pannamenti di chiesa et argenteria in honore del Santissimo Sacramento, intentendosi dopo che sarà finita la fabrica del disegno cominciato, qual sa notar Giovanni Caruso et lo magnifico Pietrantonio Di Gregorio et lo reverendo fratre Vincenzo Caruso, cioè sequitare la corsia con fare abascio, appresso il cellaro niovo, il refettorio; appresso poi la dispensa et poi la cocina et, voltando appresso, un’altra casa avanti la cocina, et farsi una chiavica che vada fora la porta della terra con farci una ammuratoria abascio e sopra tutta la corsia come loro sanno.
Questo condotto fognario è venuto alla luce negli anni '60 durante lavori di smantellamento delle chiancole su via Porta Barsento e, nella fantasia dei Putignanesi, è diventato il collegamento fra il Convento delle Carmelitane ed il Convento dei monaci di San Domenico, alimentando dicerie su fatidici, quanto improbabili incontri tra monache e monaci.
Altri condotti sotterranei, presenti nel borgo antico, servivano allo smaltimento delle acque piovane. Uno di questi lambiva il marciapiede dell'odierna via Margherita di Savoia, l'allora perimetro delle mura di cinta e proseguiva in direzione Piazza XX Settembre, venuto fuori durante dei lavori di scavo negli anni 70. Probabilmente tale cunicolo serviva per convogliare l'acqua in qualche cisterna esterna al centro abitato.
Il testamento del Notaio Fanelli testimonia anche la presenza di condotti fognari che da Porta Grande giungeva fino alla Chiesa di San Sebastiano (Convento di Sant'Antonio) risalente al 1595. Tale conduttura, che passa davanti al portone dell'attuale Municipio in via Roma, di cui si ha testimonianza fotografica di qualche anno fa grazie alle immagini degli scavi del Giornale di Putignano, serviva molto probabilmente a smaltire le acque piovane che le pendenze convogliavanono nei tombini presenti nei pressi del Teatro Comunale.
Racconti tramandati ai giorni nostri da chi ha partecipato ai lavori negli anni passati, menzionano il ritrovamento di resti di ossa, attrezzi vari, cocci, che per certi aspetti alimenterebbe l'ipotesi, comunque non dimostrata, del passaggio di qualcuno da quei cunicoli. Il futuro darà eventuali risposte!!