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CHIESA SAN PIETRO APOSTOLO

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L'antico altare della cappella dedicata a San Gregorio Magno era privilegiato per le indulgenze da applicarsi ai defunti (Bolla di papa Gregorio XIII, 31 luglio 1593, come da informazioni riportate nel manoscritto del Casulli); marmoreo, co­me gli altri di scuola napoletana del XVIII sec., presenta al centro del paliotto la bella immagine a rilievo dell'Assunta, in ricordo di una cappella esistente nella chiesa sin dal 1500 a Lei dedicata e per quella, evidentemente, in un pri­mo momento commissionato.

 

Gli elementi architettonici che incastonano la tela sono realizzati in stucco nel 1783 per mano di artigiani locali.

 

La tela raffigurante San Gregorio si fa ammirare per l'arioso schema compositivo in cui sono collocati i vari personaggi. In alto, è la SS. Trinità, poggiante su dense nubi da cui fanno capolino te­ste di putti contemplanti. Tra il Padre e il Figlio, a torso nudo e con i segni del martirio evidenziati, è posta l'emblematica co­lomba raggiante, che unifica, per così dire, in simbiosi di divinità, le due figure indicantisi con un ampio gesto del braccio sinistro. Accompagnato da una leg­gera torsione del busto, si attua verso l'esterno il movimento delle teste del Pa­dre e del Figlio, rivolte a guardare le figure della Vergine e di S. Gregorio, di­sposte frontalmente in diagonale, genuflesse e supplici. Al centro un grande angelo indica con un braccio il mondo celeste verso il quale si accinge a sol­levare un penitente con scapolare e tonsura ecclesiastica, posto tra gli altri nel luogo della espiazione, emarginato nella parte più bassa della tela.

Un attento esame stilistico di questa ci induce ad attribuirla con una certa fondatezza al pittore Andrea Miglionico o alla sua scuola. Infatti la tipologia del volto della Vergine, che è ricorrente, sembra direttamente mutuata dalla «Vergine del Rosario» che troviamo nella pinacoteca di Bari, dove troviamo anche le mani giunte, e nella stessa collocazione, di quelle di S. Gregorio intercedente, dal sontuoso ammanto papale.

Lo stesso S. Gregorio richiama la figura del vescovo della tela «La Madonna e il Vescovo» che toviamo a Bari nella basilica S.Nicola;

Le dette caratteristiche tipologiche oltre quelle stili­stiche, come la monumentalità delle figure costruite con dense pennellate e popolareggianti nell'atteggiamento ci inducono a datare la tela, in tal caso, intorno al 1708-9, prima cioè della realizzazione di quelle di più ampio respiro di S. Teresa dei Maschi di Ba­ri e della nostra cappella del SS. Sacramento.

lavoro di gruppoQuesto progetto nato dall'idea di Gianni Musaio è racchiuso in uno spirito di squadra ed è il frutto della collaborazione di persone, semplici cittadini, che hanno a cuore il patrimonio storico, culturale, artistico, geografico, enogastronomico del centro storico di Putignano paese in cui vivono. Una condivisione con istituzioni, turisti, studenti di quanto di bello e unico ha da offrire il contesto accessibile da una delle tre porte.

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