La data di fondazione della Chiesa è purtroppo incerta, la forma e l’orientamento primitivi, sono le uniche informazioni che hanno portato ad una interpretazione. Le parti strutturali che la compongono, le proporzioni, confermano una densa massa muraria, intesa come struttura protagonista e regolatrice. All'unitaria facciata corrisponde, infatti, l'ampio interno, che, accresciuto nel XVII e XVIII sec. e quindi alterato nei suoi rapporti spaziali e luminosi, conserva il valore di organicità nell'unica grande navata coperta da volta lignea liscia e affiancata da otto cappelle laterali.
L'assetto attuale della Chiesa, pur dopo modificazioni e ristrutturazioni varie, è quello che gli dette, nella seconda metà del XV sec., l'architetto
Angelo Onnini, al tempo del re Ferdinando I d'Aragona,e del Balì Giambattista Carafa, che ne promosse l'opera. Tra lo stemma dell'Università, a sinistra, e quello del Balì, a destra, un'epigrafe posta al di sopra del portale, ricorda, che i lavori di ampliamento della chiesa, si conclusero nel 1474.
Angustum quondam nunc templum condidit autor Amplius hoc civium pariter angelus onnini
Tempore Fernandus rex invictissimus ilio
Quo Lecij tantum iuste submiserit orbem
Cuius regis cari or Carrapha stirpe J ohannes lnclitus ipsius dominus justissime. terrae.
Mille quattrocentum et septuaginta cucurrit numeros et quattuor, cum jam completata quievit
La facciata con l'annesso campanile sulla sinistra, si eleva compatta e maestosa nel suo tessuto murario di pietra calcarea a conci uguali, appena alleggerita dalle simmetriche aperture di porte e finestre.
Si accede alla Chiesa per una scalinata a ventaglio, larga quasi quanto l'intera fronte di essa e adeguata, per numero di gradini, al piano della piazza.
D’impatto è il portale a filo di muro, dall'arcata leggermente acuta, d'ispirazione più araba che gotica, impreziosito nelle due fasce degli stipiti e dell'archivolto da una fitta e preziosa trama di ornati stilizzati.
Nella fascia interna si snoda un bassorilievo decorativo di tralci ripiegati a losanghe che internano fogliette cli palme rivolte all'ingiù; nella fascia esterna, più larga, separata dalla prima da un listello arrotondato, si muove un motivo foglie pendenti e fiorellini contrapposti sino all'imposto dell'archivolto, da dove, frapposto un volatile, prosegue a girali inglobanti rosette. Un rifascio esterno, pensile, anch'esso decorato con un fregio fogliaceo incorona l'intero archivolto.
Contrastano nettamente, per linea e struttura, col portale centrale le aperture laterali, risalenti alla prima metà del XVII sec. Hanno gli stipiti con incassi lineari e un'alta trabeazione sormontata da una robusta cornice.
All'estrema destra della facciata è ben visibile la sagoma di una porticina che un tempo immetteva nel Battistero, che era separato dall’intero corpo della chiesa. Sempre nella parte centrale della facciata in asse col portale d'ingresso e la lapide precedentemente menzionata, si nota il bel rosone a dodici raggi, impreziositi nell'imposto, in maniera alternata, da teste di cherubini. Una cornice a triplice partito, ornata con eleganti motivi classici, quali dentelli, ovuli e rosette, contorna il tutto.
Poggia sul rosone il particolare gruppo scultoreo composto da tre statuette di fattura rinascimentale: la Vergine col Bambino, San Pietro e San Paolo.
Le finestre, con stipiti, soglia e architrave in bella evidenza, presentano la cornice spezzata in tre segmenti, di cui il centrale più corto.