Questo palazzo in origine apparteneva alla famiglia degli
Scaglioni già proprietari della masseria Scaglioni posizionata di poco superato Monte Serio, da tale famiglia deriva il nome della strada che conduce all'ingresso dello stesso!
Il vescovo Giovanni Innocenzo Carusio compró questo palazzo dagli Scaglioni e dai Bruni nel 1693 e nel 1700! Ora é di proprietá degli ultimi 5 discendenti!
Giovanni Innocenzo Carusio di Ambrogio ed Angela Proculo fu dato alla luce in Putignano il 9 Agosto 1651. Datosi con impegno ed indefessa applicazione allo studio delle scienze divine ed umane, toccò il colmo della erudizione e della letteratura. Nel Settembre 1671 col permesso del Cardinal Caracciolo fu in Napoli iniziato nel Sacerdozio e nel 1675 partito per Roma fu ivi nell’Ottobre 1678 promosso a Dottore in diritto Canonico e Civile e poscia nella stessa epoca spedito dal Cardinale Marco Antonio Barberini qual Vicario Generale a Sarsina nelle Romagne, quindi a 25 Novembre 1680 alla Badia di Farfa (Rieti), a 3 giugno 1688 al Vescovado di Monte Falisco (Montefiascone) e nel 1701 a quello di Sabina.
Papa Clemente XI confermò di essersi liberata in Putignano l’Abazia di Santa Maria la Greca per la morte di Stefano Mirizio a 12 Dicembre 1705 e conferì, appunto, al detto Carusio. Dovendo ritornare a Roma, il Carusio, venne li 27 Novembre 1706 prescelto a Vicario Generale di Valva e Sulmona, non attese a far eseguire la Bolla di nomina all’Abbazia di Santa Maria la Greca distinguendosi nel citato Vicariato per spirito di umanità quando avvenne il disastro di uno spaventevole terremoto.
Nel 1702 divenne anche Vicario Apostolico a Cosenza e nel 1706 Limosiniere Pontificio nella Marca Anconetana e in ultimo lo stesso Clemente XI lo designò nel Novembre 1707 a Vescovo di Muro nella Basilicata dietro la morte del predecessore Andrea Sarnelli da Bracigliano (Salerno) li 15 Settembre 1707 conferendosi li 21 Dicembre stesso anno dal Cardinale Paulucci assistito da Monsignor Gaeta Arcivescovo di Bari e Monsignor Sanfelice Vescovo di Nardò.
Governò tale residenza con impegno, dedizione e virtù, e dopo un’infermità di un anno e mezzo circa morì 7 Gennaio 1718 e fu sepolto nella Cattedrale nell’antico Sacellum dove c’erano altri predecessori.
Tal Vescovo a 3 Novembre 1717 consegnò al Capitolo Cattedrale ducati 700 e tomoli 400 di grano che venduto a carlini 5 il tomolo fruttò altri ducati 200 perché s’impiegassero in annue rendite, in un terzo pel Capitale per un nuovo Mansionario alla Cattedrale detto perciò Carusiano, in altro terzo per dodici preti i quali ogni anno in tempo dell’Avvento e Quaresima dovessero recitare l’Ufficio della B. Vergine nella Chiesa della Madonna del Soccorso e l’ultimo terzo per Capitale della Sagrestia della Cattedrale. Il Capitolo volle porre il suo Stemma, cioè in scudo Sannitico tre gigli d’oro trasversalmente in campo azzurro una banda d’argento e la seguente Iscrizione che vedevonsi sugli armadi della Sagrestia già distrutti dall’ultimo incendio del 10 Giugno
D.O.M. Joh. Innocentio Carusio Episcopo Murano Huiusque Hierophilacei Perpetuo benefactori Qui obiit 8 Idus Ianu. MDCCXVIII Capitulum Murarum C.A.M. P(osuit) Anno a Virginis parto MDCCXXX
Il Putignanese Giambattista Notarangelo nei suoi Epigrammatum (libri octo) così dice di tal Vescovo
Emersit tandem tua praestantissima virtus
Teque haec ad meritos extulit ipsas gradus
Ad Muri Sacrum te sedem erexit ibique
Ipse preces Christi cultus honore gregi
Exemplis, verboque Dei, pietate magistra
Ducrus commissos quam bene pascis oves
At si spectetur probitas, doctrinaque vestra;
Non Muri mitra, murice dignus erat