Nei vicoli del centro nei pressi della Chiesa di Santa Maria La Greca c'è una via nello specifico Via Gradini Angelini che ad inizio sulla sinistra presenta una abitazione storica con entrata doppia, portale decorato, atrio aperto all'interno e affaccio sulla strada tramite una balaustra posta sugli ingressi.
La storia racconta la presenza in questa abitazione di una famiglia storica, gli Angelini appunto, che hanno poi dato il nome al vicolo che una volta imboccato, si collega poi con la chiesa di San Pietro Apostolo.
La struttura, risalente al 1724, come testimoniato dalla lapide in figura, secondo alcuni documenti storici (certificati di morte) e informazioni tramandate, ha visto al suo interno la presenza di diversi sacerdoti di un ramo della famiglia Angelini. Probabilmente capostipite Pietro di Domenico Angiolino religiosissimo e fondatore nel 1729 , in una sua masseria nella contrada del Corcione, di un beneficio ecclesiastico intitolato alla SS. Trinità.
Il simbolo presente sulla lapide individua nello specifico il bastone fiorito che è uno dei segni distintivi iconografici di San Giuseppe, che ben si collega al bassorilievo di San Giuseppe col Bambino presente sull'altarino.
Questi ecclesiastici, sacerdoti del ramo Angelini avevano lo
jus patronatus dell'altarino ancora presente all'interno del piccolo atrio della casa. Jus Patronatus vantato anche fuori le mura del centro e nello specifico S.S.Trinità nella Cappella della Masseria in contrada Corcione ed il patronato laicale della S.S. Passione alla contrada La Frascina.
Che cos'era lo jus patronatus? era il diritto concesso su un altare di una chiesa. Tecnicamente era il diritto di "proteggere" nel senso di "mantenere" e difatti veniva concesso a chi si faceva carico di "dotare" l'altare stesso, cioè donargli soldi e beni immobili dal quale l'altare (e soprattutto chi lo gestiva) traeva rendite.
In genere lo jus patronatus era associato allo "jus presentandi" cioè il diritto da parte della famiglia di presentare il sacerdote o il chierico adatto ad essere "investito" cioè a possedere il beneficio. Fondamentalmente era una dote fatta ai sacerdoti membri della famiglia che ricambiavano con favori appena potevano.
Probabilmente da questo vicolo c'era una delle porte di accesso al centro abitato Porta Santa Maria La Greca. Il limite dell'Antico Borgo era rappresentato dalla "Chiancata", dove le costruzioni interne a essa, fungevano anche da ultima barriera difensiva. Dato che la Chiesa S. Maria la Greca sorgeva appena fuori di detti confini, per accedervi doveva pur esserci un’uscita, per l’appunto denominata Porta di S. Maria La Greca. Appare quindi verosimile che tale apertura si trovasse o su via Mulini, o sul vicolo al lato sinistro della piazzetta, o su Via Gradini Angelini.