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I Cantastorie del 1900

farnoddPietro Calisi, detto a Farnodd, è fra i propagginanti storici dei primi anni del 1900. Nato il 1855 e deceduto nel 1940.
 

Era solito presentarsi al suo pubblico in frack scuro e cilindro. Giungeva nella piazza centrale dove si svolgeva la manifestazione su una carrozza e da questa recitava i suoi versi ad alta voce, senza l'ausilio di alcuna forma di amplificazione. Di lui si parla a livello regionale con un articolo su "Gazzetta del Mezzogiorno" del 31 Dicembre 1937 dal titolo "Una gioconda usanza a Putignano - La Piantata della Propaggine"

 

Si dice che la sua figura abbia ispirato la maschera ufficiale del Carnevale di Putignano, Farinella

Come ogni buon comico satirico aveva necessità di una spalla che gli servisse su un piatto d'argento la battuta. La sua spalla era Pietro Galluzzi, detto u triesten (il Triestino).


 u bar sidd bnStefano Caldi, detto "U Bar'Sidd" (piccolo barese) perchè il padre era di origini baresi, nato il 29 Dicembre 1888 e morto il 30 gennaio 1981. In origine il suo cognome era Cauto, cognome che il padre fece cambiare in Caldi per tutti i suoi figli. Stefano nato da Giuseppe di professione bastagio, ossia facchino di porto e da Veronica Genco e di professione era tappezziere.

Uno dei propagginanti e delle maschere di carattere più popolari che Putignano abbia avuto. Incarnava una satira semplice e spontanea, un personaggio che arrivava diretto al cuore dei presenti.

 


 

Pietro Campanella Scialam 2Pietro Campanella alias "mest Pit Scialam" ovvero "u massar di Scagghiun" (della masseria di Scaglioni di sua proprietà). Il padre e maestro della generazione degli attuali propagginanti. grande sostenitore del Carnevale di Putignano, eccezionale creatore di rime, nonché grande imprenditore edile degli anni '60.
 
Scriveva i versi in rima insieme a suo cugino Giuseppe Genco, per loro era puro divertimento, prima che versi in rima. Ci scappava anche qualche battuta scurrile per la quale era pronta la autocensura. Campanella ha partecipato alle Propaggini dal 1949 al 1979. Oltre che propagginante è stato poeta in vernacolo. Ecco una sua composizione:

 

a vicchiezz ì na carogn

Quann l'omm fasc vècchie
devènd tòtta peddècchie,
tutt còs arrappelèsc
i chiù nòdd vedduquèsc;f'nèscen i bullor
i accumèn'zen i delour,
ogni dèì i nu defètt
i s ferm por a lancett:
a dà a cord nan 'z penz
i arrumman e sì i menz;
i'not'l ca t'abbel,
fasc cartedd u fucel
i c mitt u resc't sop o gr'llett
ton na'n'zind niscion effett.
A vicchiezz i na carogn.
nann'àbbott chiou a zambogn
i rumman arrabbiat
vocck d pel i cap sp'lat
addavir ch'è na fr'gsator
quann s guast u cazzator:
por a mangià t vin a sost
senza dint nann'acchy gost,
pird por l'app'tet
tott cos d'vent'n sciapet
i gastem ! porca m'sery !
i rumman cu d's'dery.
A desc'r sti cos nan'g' v'rgogn
ma a vicchiezz i na carogn.

 


 

Altrettanto importanti per Putignano e la sua tradizione Carnascialesca sono i maestri parolieri:

 
Giacomo Pagliarulo (Macchij oscor), Damiano Andresini (Friscia cec'r), Fedele Dalessandro (F'r'lon) e suo figlio Dino Dalessandro, Giuseppe Bianco (u sartor), Pietro Campanella (Scialam), Armando Genco, Rocco Faniuolo (mest Rocch), Nicola Monopoli, Peppino Basile e Remino Romanazzi (Zenna zenn) ad altri.