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I vecchi ritrovi per contadini, forestieri e semplici cittadini

Negli anni 1930, 40 e 50 numerose erano le cantine o osterie che vendevano il nettare di bacco alla minuta, solitamente il vino era di proprietà della famiglia "gentilizia" che abitava il palazzo, che al pian terreno, o scantinato, metteva a disposizione il locale che veniva gestito da personale esperto nel mestiere della mescita del vino ed erano dislocate in vari punti del borgo antico. Osterie, locande, e cantine erano punto di incontro tra i lavoratori, forestieri e semplici cittadini. L'ingresso in queste cantine era caratteristico in quanto gli stipiti laterali erano di forma rotonda per permettere il passaggio delle botti di dimensioni medio grandi.
 
Erano frequentate maggiormente il sabato sera, si giocava a carte e nello specifico a scopa. All'interno cera un bancone di legno sul quale venivano esposte, per solleticare il gusto dei presenti, involtini di carne di cavallo cotte a fuoco lento in sugo di pomodoro dette in gergo "brasciole al ragù", pesce fritto, baccalá. uova all'occhio di bue, lupini in salamoia, carciofi sott'olio e lamponi fritti. L'allestimento prevedeva dei grandi tavoli di legno dove tutti mangiavano e bevevano il vino.
 
Gli osti proprietari delle cantine per far conoscere il proprio vino andavano nell'allora piazza centrale e lo offrivano ai passanti, sperando che poi lo andassero a comperare.

 

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