Sede storica
Arciconfraternita del Santissimo Sacramento
Il nome originario delle congreghe quando vennero istituite furono "Confraternite del Corpo di Cristo", rimasta, ancora oggi, nella denominazione dialettale di questi confratelli che sono denominati solitamente i "fratell d' Crest"; in seguito modificate in Confraternite del Santissimo Sacramento grazie al Concilio di Trento (1543-1559) volute da Papa Paolo III Farnese (1534-1549). Quest'ultimo propose tale modifica per rispondere alle lacerazioni portate dalla Riforma Luterana iniziando a tal proposito un profondo rinnovamento interno ed esterno della Chiesa che culminerà poi nel Concilio di Trento che proprio egli convocò e che successivamente sarà conosciuto col nome di Controriforma.
Al principio prese sede nella chiesa di San Pietro e il gruppo comprendeva tutti i sacerdoti capitolari ed anche dei laici con lo scopo di promuovere il culto per il Mistero Eucaristico, mantenere il decoro dell'altare dove si conserva, di accompagnarlo quando viene recato agli infermi ed in tutte le solenni processioni e ricorrenze e sempre prestò l'occorrente nelle funzioni del Corpus Domini, delle Quarant'ore, nel Santo Sepolcro e nel Viatico somministrando cera, olio per le lampade e quant'altro occorresse. Oltre ad una propria Cappella in San Pietro ottenne in aggiunta anche la Chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli a seguito di una conclusione del Capitolo di San Pietro del 6 Aprile 1612 e a seguito del testamento del Giudice Pietro Romanello rogato in data 27-11-1558 dal notaio Giovanni Carusio col peso, come si usava a quei tempi, di farvi celebrare una messa la settimana per l'anima sua e due altre al mese per i suoi genitori.
Nel 1840 fece istanza al Governo per essere elevata ad Arciconfraternita e ne ottenne favorevole Regio Decreto 18-12-1840 con l'obbligo di concorrere con annui ducato 30 alla Cassa dei mendici. Col rango di Arciconfraternita è sempre l'ultima a sfilare in tutte le processioni a cui partecipano le altre confraternite.
A tutt'oggi il numero dei confratelli non può superare il numero massimo di 51; alcuni fra i più anziani non frequentano più perchè impossibilitati per motivi di salute e quindi sarebbe possibile la loro surroga. Ciascuno dei componenti dell'arciconfraternita ha voce in capitolo sulla decisione da prendere in merito ad un qualunque argomento. A testimonianza di ciò c'è la coppia di urne, gli antichissimi cec'r bianch e cec'r gnur (ceci bianchi e ceci neri) usati per esprimere il voto favorevole o contrario sulle proposte in discussione.