L'altare maggiore della chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli compone le sue parti strutturali in pietra calcarea tipica del territorio. L'antependio vede la presenza di cornici che ne arricchiscono la conformazione.
Sulla parte superiore troneggia una tela pittorica raffigurante la Madonna di Costantinopoli con Bambino tale opera è attribuita alla creatività del pittore Vincenzo Fato (Castellana Grotte 1705-1788). Nella rappresentazione pittorica la Madonna è circondata dai caratteristici angeli che il pittore disegnava, e si trova tra Sant'Antonio da Padova e San Giovanni Battista.
Sant'Antonio è riconoscibile dal giglio, emblema che lo rende identificabile in molte rappresentazioni iconografiche; Il giglio rappresenta la sua purezza e la lotta contro il male.
San Giovanni Battista è riconoscibile per la frase "Ecce Agnus Dei qui tollit peccata mundi".
Posti lateralmente alla tela grande sono presenti due ovali dello stesso Fato: uno con
Gesù Bambino con la Croce, l’altro con
San Girolamo.
Quest'ultimo è raffigurato nella grotta di Betlemme, dove si era ritirato sia per vivere la sua vocazione da eremita, sia per attendere la traduzione della Bibbia dal greco al latino.
San Girolamo è senza vesti e con l'abito e con il galero (cappello) cardinalizio gettato in terra semanticamente a voler simboleggiare la sua rinuncia agli onori. Sulla tela il Fato ha raffigurato anche il leone a cui aveva tolto la spina dal piede, il Crocifisso a cui rivolge l'adorazione e un teschio come simbolo di penitenza mentre con la pietra continua a battersi il petto.