In questo sito utilizziamo dei cookies per rendere la navigazione più piacevole per i nostri visitatori. Cliccando sul link sottostante "Policy – Cookies e tutela della Privacy" puoi trovare le informazioni su cosa sono i cookies.

Previous Next

L'ultimo dei giovedì di Carnevale, il giovedì dei Cornuti

L'ultimo giovedì di Carnevale detto "u sciuv'deje di c'rnot" - "Giovedì dei Cornuti" vede protaginista l'Istituzione satirico/pittoresca denominata Accademia delle Corna che nasce alcuni anni or sono, per volere di Nicola Genco, Massimo Bianco e Franco Laera. Essa è volta ad individuare personaggi di ogni ordine e grado che si sono distinti per particolari qualità nel proprio settore ai quali viene conferita l'onorificenza di Gran Cornuto dell'anno, parafrasando il detto comune da queste parti "Sei un Gran Cornuto" quando una persona è fortemente competente ed attiva nel proprio settore professionale o sociale.
 

Il Gran Consiglio degli Accademici, riunitisi in gran segreto nei giorni antecedenti, con votazione unanime delibera il verdetto, e il Rettore Gran Accademico, dall'alto della sua carica, declinando frasi propiziatorie, incorona con il Superbo Palco Cornèo il prescelto GRAN CORNUTO DELL'ANNO tra personaggi locali che si sono distinti anche per goliardia, simpatia e ironia.

 

ingresso chiesa santo stefano piccoloIl rito dell'incoronazione con proclamazione accademica prende il via alle prime luci dell'alba del giovedì mattina, quando a propria insaputa il neoeletto riceve sotto la propria abitazione la visita del pubblico cornèo, cioè il corteo degli accademici, che invitano il prescelto, dopo avergli offerto colazione con Cornetto e Latte di Toro nella chiesetta (sconsacrata) di Santo Stefano Piccolo per il rito di proclamazione. In tale sede, insieme alla consegna della pergamena, viene data lettura delle motivazioni che lo hanno fatto eleggere.

 

I festeggiamenti continuano per tutta la giornata con il "Corne'O" una sorta di processione profana degli accademici in mantello nero e cilindro biforcuto per le vie del centro storico che, con tono canzonatorio "venite venite all' ammasso venite.....cornuti accorrete venite" invitano i cornuti tutti e la cittadinanza intera al pubblico ammasso.

 
L'ammasso durante il periodo fascista era la consegna obbligatoria al governo del grano e delle altre derrate alimentari disciplinato anche dal Codice Civile del 1942 dall'articolo 837 (libro III titolo II della proprietà) sia all'articolo 2617 (libro V, titolo X della disciplina della concorrenza e dei consorzi). Nello spirito prettamente carnevalesco Putignanese, l'ammasso identifica il rito di purificazione che tutti gli uomini sposati con mogli fedifraghe, attuano satiricamente per liberarsi dal peso delle corna nella vita quotidiana! la funzione liberatoria di questi riti è antichissima e risale addirittura all'antica Grecia!
 

Tessera SanitariaIl rito apotropaico e di purificazione del "Taglio delle Corna" prevede che il palco corneo di ciscuno dei presenti, sia estirpato da improbabili, quanto pittoreschi chirurghi. Su uno scenografico banco da lavoro opportunamente modificato si espleta il servizio di Misurazione e dell'eventuale limatura, taglio e sutura delle ferite. Il cornuto purificato a chiusura riceve la tessera sanitaria con il timbro dell'ufficio del pubblico ammasso che certifica le dimensioni e la sana crescita del Superbo Palco Corneo durante l'ultimo anno.

 

Di corna hanno parlato anche letterati, scienziati e studiosi

 
Ludovico Ariosto “L'incarco de le corna è lo più lieve ch'al mondo sia, se ben l'uomo tanto infama: lo vede quasi tutta l'altra gente; e chi l'ha in capo, mai non se lo sente.”
 

Giacomo Leporadi "Veramente io voleva destinare a ognuno il suo regalo, per esempio a chi un corno, a chi un altro, ma ho temuto di dimostrare parzialità, e che quello il quale avesse li corni curti invidiasse li corni lunghi." da "Lettera alla befana" del 6 gennaio 1810 dell'allora adolescente poeta.